L’integrità del voto di fronte alle nuove sfide tecnologiche

di Simone Benvenuti

La sentenza della Corte costituzionale di Romania n. 32 del 6 dicembre 2024 che ha annullato le elezioni presidenziali a pochi giorni dallo svolgimento del turno di ballottaggio è stato senza dubbio un evento costituzionale di primo piano. Ciò non solo per le conseguenze che ha determinato per l’ordinamento di un Paese che, a distanza di cinque mesi da tale decisione, si è trovato nuovamente alle urne in un clima di tensione sociale e politica e con il candidato favorito – Călin Georgescu – successivamente escluso dalla competizione elettorale con decisione della commissione elettorale del marzo scorso. Il rilievo di tale sentenza va naturalmente oltre i confini nazionali e più in generale degli ordinamenti in cui il radicamento della cultura democratica è debole, interessando tutta l’area europea e le democrazie rappresentative dette stabilizzate – categoria forse oggi più sfumata di un tempo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *