Le nuove sfide etiche (e giuridiche) dell’Intelligenza Artificiale: verso la costruzione di un modello etico e democraticamente sostenibile?

di Chiara Noceta

L’Intelligenza Artificiale sta attraversando una rigogliosa primavera costellata da indiscutibili successi. Si consideri che una tra le più note aziende di AI, DeepMind, è stata fondata solo nel 2011 e oggi si può dire che di fatto abbia trasformato l’Intelligenza Artificiale da pura utopia a vera e propria forza sociale, inglobando ogni settore. Sugli innegabili vantaggi legati all’implementazione dei sistemi digitali più evoluti i dati parlano chiaro: l’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano riporta che nel 2023 il 61% delle grandi aziende italiane ha avviato, almeno a livello di sperimentazione, un progetto di Intelligenza Artificiale.

L’impatto dell’Intelligenza Artificiale all’interno della nostra società che, progressivamente sta determinando la nascita di un nuovo modello di «società algoritmica» o di «società onlife», solleva significativi interrogativi di carattere etico, sociale, e giuridico.


Abstract

The incessant evolution of artificial intelligence systems has in fact revolutionized every sector of human activity as traditionally known, in terms of quality, efficiency, timeliness and cost-effectiveness. The increasingly widespread use of these technologies also in the legal landscape raises the urgency of asking ourselves about the effects that this phenomenon determines, in particular, on the maintenance of the guarantees put in place to protect fundamental rights and on the basic principles on which our constitutional order. Therefore, with this contribution we intend to analyze the main legal issues underlying the use of the most advanced AI systems, taking into account the latest regulatory developments developed within the context of the European Union.

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