L’«arcipelago normativo» italiano in tema di violenza di genere nei confronti delle donne, tra adeguamenti legislativi a singhiozzo e la necessità di uno sguardo di sistema

di Ilaria Boiano

La violenza di genere nei confronti delle donne è riconosciuta quale problema sociale diffuso della società contemporanea ed è oggetto di riflessioni, tra le varie, nei termini di riconoscimento e tutela dei diritti fondamentali.

Da questa prospettiva gli operatori del diritto sono chiamati a fare i conti in concreto con un ordinamento “multilivello”: come si legge, infatti, nella sentenza 29 gennaio – 16 marzo 2016 delle Sezioni Unite della Corte di cassazione, n. 10959, la tutela dei diritti fondamentali nei casi di violenza nei di genere confronti delle donne, «in cui spesso il reato si consuma in contesti dove preesistono legami tra la vittima e il suo aggressore», è stata sviluppata dall’attività di numerosi organismi sovranazionali sia a carattere universale, come le Nazioni Unite, sia a carattere regionale, come il Consiglio d’Europa e l’Unione Europa, così che «gli strumenti in tali sedi elaborati svolgono un importante ruolo di sollecitazione nei confronti dei legislatori nazionali, tenuti a darvi attuazione».

Anche la normativa sostanziale e processuale, in parte modificata e integrata a più riprese, da ultimo dalla legge 24 novembre 2023, n. 168, producendo quello che la Suprema Corte definisce criticamente un «arcipelago normativo», deve essere interpretata alla luce delle fonti sovranazionali che ne costituiscono la premessa, in particolare con riguardo al diritto dell’Unione europea, e ciò in ossequio all’obbligo di interpretazione conforme.


Abstract

The contribution analyzes the evolution of the Italian legal framework on gender-based violence against women, highlighting how the multilevel approach to supranational sources and international jurisprudence has influenced domestic legislative reforms. It addresses the complexity of a “normative archipelago” resulting from fragmented amendments, emphasizing the need for a systemic vision to ensure the effectiveness of protection and prevention obligations enshrined in international conventions, such as the Istanbul Convention and the European Court of Human Rights rulings. Finally, the work reflects on barriers to accessing justice and the importance of cultural change to combat violence as a structural manifestation of gender inequalities.

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