La protezione del sistema sanitario nel conflitto armato a Gaza

di Alessandra Annoni

Il 7 ottobre 2023, Hamas e altri gruppi armati palestinesi hanno condotto un’azione armata coordinata in territorio israeliano. Mentre una pioggia di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza metteva a dura prova il sistema di difesa Iron Dome, centinaia di miliziani facevano incursione nel sud di Israele via terra, mare e aria, attaccando diverse installazioni militari, prendendo il controllo di alcune comunità rurali e seminando il terrore fra i giovani partecipanti ad un festival musicale a Re’im. L’operazione ha lasciato sul campo oltre 1.100 vittime e centinaia di feriti ed ha portato alla cattura di circa 250 ostaggi, fra cui donne, anziani e minori, che sono stati poi condotti con la forza all’interno della Striscia di Gaza.

La risposta israeliana non si è fatta attendere. Poche ore dopo l’inizio dell’attacco, le Israel Defence Forces (IDF) hanno lanciato l’operazione militare “Swords of Iron”, caratterizzata da una massiccia campagna di bombardamenti via area, terra e mare, seguita dall’invasione di terra. Il bilancio provvisorio delle operazioni militari è impressionante, non soltanto per il numero di morti e feriti, ma anche per il grado di devastazione inflitto alle infrastrutture civili nella Striscia di Gaza.

La violenza bellica non ha risparmiato il sistema sanitario. Fra il 7 ottobre 2023 e il 20 agosto 2024 l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha documentato 505 attacchi che hanno coinvolto infrastrutture e personale sanitario. Se in alcuni casi le autorità militari israeliane hanno negato il proprio coinvolgimento, addossando la responsabilità dell’attacco alla parte avversa, in altri esse hanno rivendicato la legittimità del proprio operato, sostenendo che la struttura sanitaria oggetto di attacco avesse perso la protezione normalmente garantita dalle norme di diritto internazionale umanitario agli ospedali e altri centri medici.


Abstract

This paper provides an analysis of the wrecking of Gaza’s healthcare system during Operation “Swords of Iron”. It begins with an examination of the international rules protecting medical facilities and personnel in times of armed conflict. It then scrutinizes Israel’s specific obligations as an occupying power. The author discusses evidence suggesting systematic and targeted attacks on Gaza’s healthcare system, which could indicate a genocidal intent against the local population. These serious allegations need to be independently investigated, so as to ascertain international responsibility and ensure full accountability.

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