Dalla Consulta uno ‘stop’ (parziale) al potere di ordinanza dei Sindaci

di Francesco Soluri

Nota a Corte Costituzionale, sentenza n. 115 del 7 aprile 2011, Pres. De Siervo, Rel. Silvestri (ordinanze sindacali in materia di sicurezza urbana)

La sentenza che si annota consente, in certa misura, di fare il punto sulla normativa introdotta dall’art. 54, comma 4, del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali), a seguito delle modifiche deliberate nella primavera 2008 con il primo ‘pacchetto sicurezza’ (D.L. 23 maggio 2008, n. 92, conv., con modificazioni, dalla L. 24 luglio 2008, n. 125), relativa al delicato tema delle ordinanze sindacali ‘contingibili e urgenti’.

La norma appena citata, infatti, nella sua nuova formulazione, ha previsto che il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotti provvedimenti a «contenuto normativo ed efficacia a tempo indeterminato», al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minaccino la sicurezza urbana, anche fuori dai casi di contingibilità e urgenza. Più in generale, la nuova formulazione del citato art. 54 aveva suscitato diverse discussioni, determinando di fatto sul territorio una proliferazione di provvedimenti che, nella pretesa di rafforzare la sicurezza, ha condotto a una congerie disorganica di sanzioni.

Nel caso approdato all’esame della Consulta, il sindaco di un piccolo comune del Veneto aveva adottato un provvedimento sindacale con il quale veniva fatto divieto di ‘accattonaggio’ in diverse zone del territorio comunale, stabilendo per i trasgressori una sanzione amministrativa pecuniaria. In particolare, oggetto del divieto era la richiesta di denaro in luoghi pubblici, effettuata «anche» in forma petulante e molesta; il giudice rimettente (il TAR per il Veneto) ha ritenuto di sollevare q.l.c. della norma in parola, ritenuta illegittima «nella parte in cui ha inserito la congiunzione “anche” prima delle parole “contingibili e urgenti”». La Consulta, valutando la questione fondata nel merito, ha conseguentemente dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 54, comma 4, del T.U.E.L., (nel testo introdotto nel 2008), nella parte in cui comprende la locuzione «, anche» prima delle parole «contingibili e urgenti».

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