(Im)politica della guerra legittima. Considerazioni costituzionali a partire dal sostegno armato del Governo italiano all’Ucraina

di Luca Dell’Atti

Il nuovo nomos del nostro pianeta cresce inarrestabilmente. Molti vi vedono solo morte e distruzione. Alcuni credono che faranno in tempo ad assistere alla fine del mondo. In realtà ciò a cui assistiamo è solo la fine del rapporto fra terra e mare durato fino a oggi. Il vecchio nomos in effetti sta crollando, e con esso crolla un intero sistema di concetti, misure e abitudini tramandate. Non per questo tuttavia ciò che si prospetta è solo assenza di misura e un nulla ostile al nomos. Anche nella lotta spietata tra le nuove e le vecchie forze possono nascere giuste misure e formarsi proporzioni sensate.

C. Schmitt, Il nuovo nomos della terra, (prima edizione 1955), in Id., Stato, grande spazio, nomos, trad. di G. Gurisatti, Adelphi, Milano 2015, p. 299.

Come ogni classico, Carl Schmitt si presta a essere utilizzato e ri-utilizzato come strumento di lettura di una contemporaneità complessa e foriera di pericoli per la sicurezza globale. In questa sede, in particolare, consente a chi scrive di svelare, sin dall’incipit, la prospettiva in cui questo agile contributo intende collocarsi: l’approccio del giurista alle delicate questioni sollevate dal conflitto russo-ucraino deve naturalmente evitare di flettere l’analisi scientifica alle proprie opinioni politiche sulla vicenda specifica e a quelle etiche con generale riguardo al fatto bellico in sé, ma, allo stesso tempo, non sembra potersi limitare a leggere le disposizioni vigenti (in particolare quelle del diritto internazionale pattizio) in modo neutro, senza per lo meno segnalare la realtà del “politico” che vi si cela nelle trame. La guerra in Ucraina, per parte ucraina, è senz’altro di natura difensiva, in quanto volta a respingere l’aggressione militare russa, avviata nel febbraio del 2022, di porzioni del territorio ucraino nelle quali non si era, all’epoca, verificato alcun fatto o atto da cui desumere l’avvenuta o intrapresa parabola secessionista delle repubbliche del Donbass, nondimeno le turbolenze ivi animatesi già dopo le vicende del 2014.


Abstract

Italy, together with several NATO and EU members, supports the Ukrainian government, engaged in the defence war against Russian aggression, with various forms of support, including the release of weapons. The article analyses, from the constitutional law’s point of view, this form of support under two distinct but connected profiles: substantive and procedural. Hence, it proceeds with the analysis of Article 11 of the Constitution and its extensive interpretation due to Italy’s membership of NATO and the EU and the following unilateral approach to international security. Hereafter, the ad hoc procedure used by the Italian government is examined, highlighting a certain distortion with the constitutional principles dealing with war, with a focus on the classification of ministerial decrees providing for the release of weapons. Finally, considerations are moved on the challenges launched to the constitutional theory and method by the war emergency.

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