La costruzione degli Stati Uniti d’Europa fra condizionalità, Stato di diritto e identità costituzionale

di Monica Bonini

Di recente, eventi gravissimi hanno indotto gli Stati membri dell’Unione Europea (in seguito anche Unione o UE) a interrogarsi in modo nuovo sul futuro del processo di integrazione sovranazionale. Fra le domande che hanno accompagnato questa reazione, una in particolare – data la sua importanza – si è imposta all’attenzione generale. Il contrasto alla crisi pandemica prima, e al conflitto russo-ucraino poi, ha infatti posto al centro della discussione politica (e, di conseguenza, giuridica) la riflessione sul nesso fra l’ulteriore sviluppo dell’integrazione e la protezione dei valori fondanti le società democratiche degli Stati membri e la stessa organizzazione sovranazionale. Valori, come noto, custoditi non soltanto dalle Costituzioni nazionali, ma anche dagli artt. 2 e 3 del Trattato sull’Unione Europea.

La risposta al quesito accennato pare oggi ancorata – fra molto altro – all’istituto della “condizionalità”, inteso come strumento versatile utilizzato dalle istituzioni sovranazionali per affermare anche i princìpi dello Stato di diritto all’interno degli Stati membri. Quasi superfluo sottolineare quanto difficile e problematica sia la realizzazione di un simile intento, non solo per le evidenti ragioni dovute alla natura anomala dell’Unione (entità sui generis, perché di certo non equiparabile a una organizzazione internazionale o a uno Stato federale), ma, pure, per i motivi che si affronteranno nel corso dello scritto. Novità recenti sembrano infatti suggerire una prospettiva da indagare: con due sentenze dello scorso febbraio, la Corte di giustizia dell’Unione Europea, respingendo i ricorsi di annullamento presentati dalla Polonia e dall’Ungheria contro il Regolamento sul meccanismo di condizionalità (volto a subordinare il beneficio di finanziamenti provenienti dal bilancio dell’UE al rispetto, da parte degli Stati membri, dei princìpi dello Stato di diritto), ha aggiunto ulteriori spunti al tema in questione. Per meglio affrontare questi ultimi, è bene anzitutto ricostruire in breve il periodo precedente le due pronunce.


Abstract

This article reflects upon the February 16th 2022 judgments released by the European Court of Justice on the cases in C-156-21 and in C-157-21, dismissing the request of annulment brought by Poland and Hungary against the regime of conditionality for the protection of the Union budget in the event of breaches of the rule of law principles. In view of the fundamental importance of this issue, the essay analyses the legal and historical origins of the EU rule of law principle as today enshrined in Article 2 TEU. Moreover, the article highlights that both concepts of “illiberal principles” and “national identity” may weaken the federal development of the European Union and the protection of the rule of law in its Member States.

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