La conversione del Decreto Legge n. 89 del 2011: le modifiche parlamentari non superano le criticità del testo

di Clara Santoro

La Camera dei deputati il 14 luglio 2011 ha approvato, con alcune modifiche, il disegno di legge di conversione del decreto legge n. 89 del 2011, che reca norme di attuazione delle direttive sulla libera circolazione dei cittadini comunitari e sul rimpatrio dei cittadini di Paesi terzi irregolari. 

Il testo, trasmesso al Senato, è stato definitivamente approvato, senza modifiche, il 2 agosto 2011 e il 5 agosto successivo la legge di conversione è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale (Legge n. 129 del 2 agosto 2011).

L’iter parlamentare di conversione ha mantenuto pressoché intatto l’impianto complessivo del decreto-legge, che è stato modificato solo in alcune parti per lo più per esigenze di chiarezza interpretativa e di coordinamento interno del testo. Permangono, pertanto, le criticità già da me evidenziate in precedenza, legate alla compatibilità con il diritto comunitario  (v. Clara Santoro, Il Decreto legge n. 89 del 2011. Tra seconda attuazione della direttiva “libera circolazione” e tardiva attuazione della direttiva “rimpatri”).

Nel corso dell’esame in sede referente presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati sono stati approvati tre emendamenti al testo.

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