La tratta delle donne migranti in Europa e gli interventi nazionali e comunitari nella protezione delle vittime

di Susanna Azzaro

A distanza di molti anni si può certamente affermare che la caduta dell’URSS ha determinato cambiamenti di proporzioni inimmaginabili a livello politico, economico, sociale ma anche – e su questo punto vale la pena soffermarsi ai fini di questa ricerca – dal punto di vista giuridico. Ciò è vero non solo per quei paesi investiti in prima persona da questa massiccia onda d’urto, e che dall’oggi al domani sono stati catapultati in un’economia di mercato e in un sistema democratico, ma anche per il resto del continente europeo, che si è via via aperto sempre di più verso i cittadini provenienti da Est.


Abstract

Following the fall of the Berlin Wall and the collapse of the Soviet Union, the political and social structure in Europe changed dramatically. Thousands of people crossed the borders and an unknown number of young women – and children-were smuggled and forced into prostitution in Central and Western Europe. European politicians and lawmakers soon realized the continent was facing a new form of slavery, new measures had to be promptly taken to tackle this phenomenon. Today the outcomes are still far from being homogenous, each country has its own regulations, and the victims struggle to find their way out.

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