Elezioni del Parlamento Europeo 2024: l’Unione europea a una svolta

di Claudio Martinelli

Quello del 2024 è il decimo appuntamento con le elezioni per il Parlamento europeo, da quando, a partire dal 1979, viene eletto a suffragio universale diretto dai cittadini degli Stati membri. Dunque, ormai un classico momento elettorale, e da più di quarant’anni. Eppure, osservando attentamente la situazione politica internazionale e, in particolare, del Continente, risulta semplice capire che le Elezioni europee del 2024 non saranno come tutte le altre che le hanno precedute. Questa volta la posta in palio è più importante, nell’immediato e in prospettiva, e sotto molteplici punti vista, compresi quelli legati alla sicurezza del nostro quadrante planetario, messa a dura prova dall’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina.

Per afferrare compiutamente i contorni di questa affermazione è necessario partire dalla traiettoria storica percorsa dall’istituzione dell’Unione europea oggetto diretto del voto popolare. Qualsiasi analisi ricostruttiva non può che riconoscere come il processo di integrazione non si sia affatto sviluppato attorno alla funzione rappresentativa dell’assemblea. Al contrario, per decenni questo organismo, pur essendo presente nei Trattati fin dalla fondazione della Ceca e avendo annoverato spesso tra i suoi membri personalità politiche di notevole spessore, ha occupato una posizione a dir poco ancillare rispetto al ruolo cruciale svolto dalla Commissione e dal Consiglio, ovvero i veri e propri decisori delle scelte politiche comunitarie.

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