Diritti umani per chi? Sofferenza etico-politica, educazione antirazzista e pratiche comunitarie

di Neiva de Assis

In questo lavoro le riflessioni sui diritti umani, più precisamente sul diritto all’istruzione e l’accesso alla conoscenza accumulata storicamente, saranno presentate dal punto di vista della psicologia storico-culturale, analizzando il caso concreto di un Quilombo di Florianópolis, nel sud del Brasile.

Già soltanto un’attenzione superficiale ai giornali o ai vari studi nei diversi campi del sapere, consente di constatare l’inefficacia dei diritti umani in un contesto globale. Per questo, verranno identificate diverse aree in cui non vi è alcuna garanzia dei diritti umani per tutti gli individui in Brasile. E allora ci chiediamo: diritti umani per chi? «Tutti uguali, tutti uguali, ma alcuni più uguali degli altri», così recitava la canzone del gruppo musicale brasiliano Engenheiros do Hawaí negli anni ’90, poco dopo che nel 1988 era stata approvata finalmente la Constituição Cidadã (Costituzione Cittadina), che assicura da allora l’esercizio dei diritti sociali e individuali, la libertà di pensiero e contrasta gli abusi di potere. Tuttavia trent’anni dopo possiamo vedere quanto sia attuale il contenuto della canzone citata di fronte ai mali sociali cui è esposta gran parte della società brasiliana e che risultano ancor più accentuati dopo gli ultimi quattro anni del governo Bolsonaro e della sua politica di morte, intensificata durante la pandemia di Covid-19.


Abstract

For this work, reflections on human rights will be presented from the point of view of critical social psychology, applied to the concrete case of an urban Quilombo in Brazil. Recently, violations of human rights produced by structural racism and still operating colonialism, as well as by various contemporary policies of poverty production in the global context, have been frequently denounced by the victims themselves. If we think about the right to education, studies on the production of school failure indicate who are the subjects who fail to complete their education: black and poor children. Despite this adverse scenario, the experience with the aforementioned community allows us to understand that, if the school is not yet a place of concrete human development for different communities, they continue to resist and maintain themselves as a community.

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