Nella complessa realtà internazionale vi è il rischio di far sbiadire il concetto stesso di costituzione, che deve rimanere invece profondamente legato a quello di costituzionalismo per non smarrire il senso della sua unità e della sua chiara finalità pratica: il riconoscimento dei diritti fondamentali e la loro protezione.
A mettere in discussione gli assetti degli Stati democratici e la stessa scienza del diritto costituzionale non è soltanto il prevalere dell’economia sulla politica e il diritto, ma anche l’inarrestabile crescita dei flussi migratori. Ciò pone problemi vecchi e nuovi di coesione sociale che necessitano non di un abbandono dei princìpi costituzionali fondamentali – a cominciare da quelli di libertà, eguaglianza e solidarietà – ma semmai di una loro rilettura in chiave interculturale, per contrastare fenomeni di fanatismo ideologico e di estremismo religioso.
Il volume Costituzionalismo meticcio di Salvatore Bonfiglio ripercorre la nascita e l’evoluzione delle teorie dei diritti (naturali, fondamentali, messi per iscritto), per poi concentrarsi sui diritti e sui principi fondamentali degli ordinamenti a base costituzionale, adottando una prospettiva necessariamente di comparazione. Si analizzano la posizione e il ruolo dei diritti all’interno delle comunità, ponendo attenzione a come il contesto economico, sociale e internazionale influisce sui diritti stessi (spesso, purtroppo, in chiave negativa); viceversa, si sottolinea come questi possono fungere da chiave di interpretazione per una rilettura e un adattamento delle disposizioni costituzionali a quell’orizzonte multiculturale (e, soprattutto, interculturale) cui oggi si deve necessariamente tendere.