L’Accordo tra Santa Sede e Israele del 30 dicembre 1993 quale chiave di lettura della evoluzione della politica medio-orientale della Santa Sede

di Cristina Gazzetta

L’Accordo fondamentale tra Santa Sede e Israele, firmato il 30 dicembre 1993, si inserisce in un contesto storico, politico, sociale, culturale, religioso e di relazioni diplomatiche (tra i due Soggetti, ma anche a livello internazionale) che riguarda soprattutto la questione dei Luoghi Santi, di difficile soluzione e rimasta irrisolta sin dai tempi delle Crociate e i rapporti tra ebrei e cristiani.


Abstract

The fundamental agreement between the Holy See and Israel, signed on December 30, 1993, is part of an historical, political, social, cultural, religious and international diplomatic context that mainly concerns the question of the Holy Places, difficult to resolve, and remained unresolved from the Crusades, and the relations between Jews and Christians.

But the Agreement also demonstrates that the Middle Eastern Holy See’s policy overrides the regional boundaries of this geographical area, assuming a global dimension not so much, and not only geographically, but in terms of relations with Islamic politics and the Jewish policy of the Catholic Church through interreligious dialogue, which implies «un delicato lavoro teologico di interpretazione dei testi sacri in modo che consenta di trascendere la violenza che essi frequentemente contengono; richiede un’attenta riconsiderazione della dignità che deve essere riconosciuta all’‘altro’, l’infedele o il fedele di un’altra religione; esige una teologia politica che sappia  guardare con simpatia alla laicità dello Stato e della società civile» (Ferrari 2005, 184).

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